venerdì 19 febbraio 2016

COME TRATTARE LE FOBIE

Per fobia si intende: esperienza individuale in cui viene provata un'ansia eccessiva all'esposizione a particolari stimoli, specificatamente nei confronti di alcune specie animali o situazioni (come il guidare o stare in gruppo).
Associato all'ansia e allo stress, l'individuo può speriamentare reazioni fisiche. Questa eccessiva e inverosimile paura allo stimolo può interferire con la vita quotidiana del soggetto. 

TRATTAMENTO BASATO SULL'ESPOSIZIONE
E' efficace nel trattare fobie e ad un comportamento di evitamento.
Ma se non trattata, la fobia può intrappolare l'individuo in un circolo vizioso dove la paura alimenta l'evitamento e l'evitamento di conseguenza accresce la paura. Il non trattamento è fonte di importanti costi sociali ed economici alla societ

TRATTAMENTO IN VIVO E IN IMAGO
Anni di prove empiriche puntano all'efficienza delle terapie basate sull'esposizione applicate ad una varietà di disturbi d'ansia e varie teorie sono state proposte per spiegare i meccanismi d'azione.
Le terapie basate sull'esposizione non si limitano alle sessioni espositive: l'esposizione è solo la componente comportamentale di un protocollo (pattern) cognitivo-comportamentale. Inoltre, questo tipo di trattamento include una vasta gamma di tecniche terapeutiche di stampo cognitivo e comportamentale che includono: formulazione del caso, ristrutturazione cognitiva, prevenzione alle ricadute.
La componente dell'esposizione in vivo, generalmente, comporta ad un'esposizione graduale all'oggetto della paura in modo sicuro e controllato. Questa esposizione avrebbe l'obiettivo di aiutare il paziente a imparare, in modo convincente, che le conseguenze che teme non si presentano necessariamente.
Secondo la "Emotional Processing Theory" l'esposizione funziona perché permette al paziente di vivere pienamente l'attivazione e la conseguente riduzione naturale della paura in presenza degli stimoli che nascono dalla fobia.
Inoltre, la pratica di esercizi di rilassamento e gli esercizi per ignorare lo stimolo non sembrano portare vantaggi dal punto di vista clinico dell'esposizione.

Modelli più recenti spiegano la terapeuticità dei meccanismi di esposizione e affermano che il risultato di una terapia di successo basata sull' esposione allo stimolo è quella che elimina la precedente associazione tra stimolo e minaccia percepita, ma quella che permette di apprendere una nuova associazione che compete con la precendente chiaramente disfunzionale; ripetute esposizioni e comportamenti non evitanti hanno il fine di stabilire, rafforzare, mantenere la risposta funzionale che possa sopraffare la risposta disfunzionale e continuare a farlo nel futuro.
Storicamente, l'esposizione avviene "in vivo" (di fronte effettivamente lo stimolo o la sua rappresentazione) e "in imago" (attraverso un'immagine mentale dello stimolo). In ogni caso, ognuna di queste tecniche possiede degli svantaggi: 
-nel caso del trattamento "in vivo" il paziente potrebbe non essere disposto ad affrontare direttamente ciò che percepisce come minaccia
-nel caso del trattamento "in imago"  può essere difficoltoso per il paziente visualizzare mentalmente la minaccia che gli provoca ansia.
Infatti numerose volte è stato riportato che nel momento in cui i pazienti scoprono di dover affrontare la minaccia, circa il 25% di questi rifiutano di sottoporsi alla terapia.


TERAPIA BASATA SULL'ESPOSIZIONE ATTRAVERSO LA REALTA' VIRTUALE
Grazie al progresso tecnologico, la ricerca di alternative pratiche e meno minacciose all'IVET ha portato all'introduzione della VRET. Durante la VRET, il paziente è immerso in un ambiente virtuale dove affronta la rappresentazione virtuale dell'oggetto temuto. L'accettazione di questa modalità di trattamento è generalmente più alta rispetto all'IVET inoltre l'efficacia del metodo dell'esposizione non viene sacrificata.
L'uso della VRET ha provato di essere efficace nel trattamento di fobie specifiche come l'acrofobia, l'aracnofobia, paura del volo, paura di guardare.
Infatti la meta-analisi suggerisce che, nel campo dei disturbi d'ansia, la VRET è molto più efficace della IVET.
Si individuano altri significativi vantaggi della VRET rispetto alla IVET, includendo:
-il miglior controllo dell'ansia davanti allo stimolo poiché non si presenta come una vera minaccia, quindi il paziente non ha paura di rimanere ferito.
-le esperienze virtuali possono essere messe fermate, messe in pausa, fatte ripartire dal principio e ripetute per quante volte può risultare necessario.
-l'intero processo di esposizione può essere sperimentato in completa sicurezza e privacy nell'ufficio del terapeuta.
-nel caso di fobie animali la VRET risparmia il terapeuta dei problemi associati al procurarsi e il prendersi cura l'animale vivente.
-infine molti terapisti condividono l'opinione che la VRET rappresenti un trattamento più accettabile, efficace ed etico rispetto la IVET.




Questo video mostra una piattaforma web realizzata da un'azienda per la cura delle fobie.
Attraverso un visore il paziente è in grado di vivere l'esperienza che teme attraverso la realtà virtuale.
Il programma utilizzavo viene diretto dal terapista stesso che, attraverso un altro dispositivo, è in grado di modificare e regolare le impostazioni dell'esperienza stessa.

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