venerdì 19 febbraio 2016

TRATTAMENTI CON AR


1)AR E FOBIE SPECIFICHE PER PICCOLI ANIMALI: sono stati condotti numerosi studi a riguardo e i risultati sono stati molto promettenti. In tutti i casi, sia per il trattamento dell’aracnofobia, che per la fobia degli scarafaggi, i trattamenti tramite AR hanno portato un’importante riduzione della paura e degli atteggiamenti evitanti, nei partecipanti. Durante l’esposizione tramite AR, essi provavano un forte coinvolgimento emotivo e si trovavano in uno stato di forte ansia. Quest’ultima, con l’avanzare delle sedute, si è ridotta drasticamente, portando i partecipanti ad interagire con insetti reali alla fine delle sessioni, rendendoli anche in grado di ucciderli e gettarli via, afferrandoli con un panno. Questi risultati portano a credere che col tempo, si potranno sviluppare sistemi di realtà aumentata che possano trattare non solo le fobie per piccoli animali, ma anche per animali più grandi e persino la fobia sociale;

2)AR E ACROFOBIA: sono stati svolti alcuni studi preliminari utilizzando la fotografia immersiva dei sistemi AR e mettendo a confronto un ambiente virtuale con uno di realtà aumentata, per verificare se vi fossero sostanziali differenze nell’utilizzo dei due sistemi e se dunque, la realtà aumentata potesse fornire un altrettanto valido ausilio per la psicologia, come è stato per la VR. I risultati hanno mostrato come non vi siano sostanziali differenze fra i due strumenti, permettendo dunque di procedere, in futuro, con lo sviluppo di migliori tecnologie di realtà aumentata, che permettano di fare ulteriori passi avanti nel trattamento di tali patologie, permettendo ai pazienti di non esporsi al pericolo di una realtà fisica ma, allo stesso tempo, di poter sperimentare un’immersione maggiore e un ancor più alto senso di presenza.

Esempio di un ambiente ARET. Fonte: Universitat Jaume I., Spain.

3)AR E ALZHEIMER: nonostante non sia un campo ancora molto sviluppato, i recenti progressi della realtà aumentata, indicano che questa tecnologia diventerà probabilmente un altro strumento importante per il trattamento dell’Alzheimer. Alcuni primi esperimenti sull’utilizzo dell’AR per la riabilitazione delle funzioni cognitive in pazienti con questo tipo di disturbo, hanno mostrato dei risultati interessanti a riguardo, che hanno portato i ricercatori a volgere il proprio interesse in questa direzione.





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